L’alba di una nuova SEO: Google annuncia nuovi aggiornamenti di ricerca per offrire contenuti più profondi e fatti per le persone, dalle persone. Non per le keywords. 

Attenzione. L’acchiappaclic non è più di moda. Avvalersi di SEO facendo leva solo sulle keywords, quindi parole chiave, senza offrire al contempo contenuti di valore, sarà visto sempre peggio. E non solo eticamente. 

I nuovi aggiornamenti di Google

Google ha annunciato alcuni aggiornamenti chiave ai suoi algoritmi di ricerca che cercheranno di evidenziare risultati più preziosi, creati dalle persone, per le persone, rispetto alle pagine web che sono state progettate esclusivamente pensando al ranking SERP, ovvero posizionamento ottenuto nella pagina dei risultati di ricerca. Questa è la definizione semplice e immediata di un concetto che, in realtà, nasconde una serie di implicazioni infinite che fanno da sfondo a un ramo decisivo del web marketing: quello della SEO.

Una nuova SEO? 

Una nuova SEO è quindi possibile? La risposta non è certa ma le acque si sono smosse. 

Lo scoglio da sormontare con questi nuovi aggiornamenti sono i siti di aggregazione di bassa qualità, che fanno uso del click baiting e di termini di ricerca comuni per assorbire più traffico di ricerca.

Google afferma che porrà maggiore enfasi sulla qualità e la profondità dei contenuti, il che potrebbe innescare un cambiamento nell’approccio SEO più ampio.

Come dichiarato da Google:

“La prossima settimana, lanceremo “the helpful content update” per affrontare i contenuti che sembrano essere stati creati principalmente per posizionarsi bene nei motori di ricerca piuttosto che per aiutare o informare le persone. Questo aggiornamento della classifica contribuirà a garantire che i contenuti non originali e di bassa qualità non abbiano un posizionamento elevato nella Ricerca e i nostri test hanno rilevato che migliorerà soprattutto i risultati relativi all’istruzione online, nonché ai contenuti artistici e di intrattenimento, allo shopping e alla tecnologia.”

L’aggiornamento penalizzerà i siti costruiti esclusivamente per ingannare l’algoritmo, includendo corrispondenze di parole chiave specifiche e note di dati che si allineano con le tendenze chiave di ricerca di Google.

In altre parole, se stai creando contenuti superficiali basati esclusivamente sulle keywords, per classificarti nella ricerca, potresti presto vedere un calo nelle tue classifiche SERP.

Ad esempio, se cerchi informazioni su un nuovo film, potresti incappare in “articoli” che altro non sono che aggregatori di recensioni copiate da altri siti, alle quali non viene aggiunto nessun tipo di apporto. Questo non è molto utile se ti aspetti di leggere qualcosa di nuovo e crea un dispendio a livello di tempo per chi naviga alla ricerca di informazioni. 

Con questo aggiornamento, vedrai più risultati con informazioni uniche e autentiche, quindi è più probabile che tu legga qualcosa che non hai mai visto prima.

Come sempre, Google vuole garantire che gli utenti ottengano i risultati più pertinenti e utili, che generalmente non sono forniti da siti di aggregazione o costruiti pensando esclusivamente alle classifiche di ricerca. Ciò potrebbe ridurre il valore delle comuni tattiche SEO, come l’utilizzo di termini di ricerca esatti nelle intestazioni e il riempimento delle parole chiave (che è già una cattiva pratica).

La modifica non dovrebbe influire sui siti che creano realmente contenuti utili e approfonditi su un argomento specifico. In realtà, la linea di fondo è che dovresti creare contenuti pensando alla tua nicchia, e dosare le keywords in base ad essa.

Sebbene sia difficile fornire una guida specifica, poiché non si conoscono ancora quali saranno gli impatti completi in questa fase, potrebbe valere la pena tenere d’occhio i dati di Analytics nei prossimi mesi.

Nel dubbio siate originali e -forse- Google vi premierà.