L’arte di Banksy non conosce mura…ed invade casa sua

La quarantena è difficile per tutti…ma per uno street artist abituato a vivere e dipingere sui muri della città, dev’essere una sfida davvero complicata.

Sarà per questo motivo che Banksy si è dato allo smart working e pochi giorni fa ha pubblicato su Instagram una foto che ritrae il suo bagno, come il nuovo sfondo di una nuova opera dal titolo: My wife hates it when I work from home.

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My wife hates it when I work from home.
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Decadente e geniale allo stesso tempo, sarcastico e divertente, già solo il titolo dell’opera di Banksy racchiude lo stato d’animo di chi, lavorando in smart working, si trova costretto a conciliare scadenze ed incombenze familiari, a gestire spazi che prima neanche avrebbe considerato e che ora appaiono un pò stretti.

Così dei topi si sono impadroniti del suo bagno e dei suoi spazi, sono dappertutto e si divertono a barrare sullo specchio i giorni che mancano alla libertà e come se fossero imprigionati e stanchi della routine escono in cerca di diversivi per riempire la quotidianità.

Topi che escono da una tana, così come i nostri pensieri che viaggiano irrefrenabili, mossi dalla noia e dall’assenza d’impegni e diventano invadenti, andando dappertutto.

Non solo Banksy, ma come lui sono tantissimi gli street artist che stanno dando sfogo alla propria creatività, come l’italiano Jorit che, durante questa pandemia, sta allargando la sua Human Tribe.

L’arte come mezzo di evasione

Ci dicono di organizzare le nostre giornate mantenendo l’ambiente pulito e facendo esercizio fisico, ma quando abbiamo finito cosa rimane? L’arte e la creatività sono un ottimo diversivo, un modo eccezionale di evadere dal mondo reale, ma anche di affrontarlo in maniera inedita, così come ha fatto Banksy, creando nuovi spazi dell’immaginazione.

Non avere paura del foglio bianco che ci troviamo spesso a fronteggiare, ma
riempirlo con entusiasmo di nuove opportunità. Non serve necessariamente scrivere sui muri ma anche solo distogliere lo sguardo dalle cose banali ,che spesso chiamiamo problemi, e sfruttare questo tempo per imparare, vivere, sognare…di più.

A vincere questa emergenza non sarà il più forte…ma il più creativo!