Il congresso annuale di Giflex –  associazione che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili stampati in rotocalco e in flessografia, destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali – è sempre un’occasione di confronto per gli operatori del settore che quest’anno hanno analizzato le prospettive e gli orizzonti per un futuro flessibile.

Il settore del packaging alimentare è in continua metamorfosi e corre per restare al passo con un time to market velocissimo, pronto a soddisfare non solo le richieste del mercato ma anche le aziende produttrici e i consumatori. Una maratona non priva di ostacoli dato che lo scenario di riferimento è sempre sotto torchio, circondato da normative stringenti e da una corsa alla sostenibilità: sempre più persone desiderano la riduzione dell’impronta di carbonio. 

Il packaging alimentare flessibile 

Per imballaggi flessibili si intendono tutti quei materiali non rigidi che possono essere utilizzati per contenere oggetti o alimenti e possono assumere diverse forme. Sono leggeri, semplici da aprire e da trasportare e possono essere personalizzati. 

Gli imballaggi flessibili fanno della loro estrema versatilità un punto di forza che li ha resi da sempre tra i prodotti di confezionamento preferiti in diversi settori, in particolare il Food.

Non da meno il fatto che siano degli imballaggi sostenibili per loro natura. La loro leggerezza li rende più sostenibili in quanto risulta necessaria per la loro produzione una minor quantità di energia e risorse rispetto ad imballaggi con la stessa funzionalità.

Il congresso Giflex e il futuro del packaging

Quest’anno Giflex ha voluto comunicare che l’innovazione tecnologica e la sostenibilità rappresentano la loro mission. Il primo step dell’associazione nasce dalla voglia di rinnovare un percorso di comunicazione che prevederà nuovi strumenti e diverse fasi. Comunicazione rivolta ai brand, per far capire loro le possibilità di innovazione e di riduzione degli impatti ambientali che si otterrebbero attraverso imballaggi flessibili progettati dall’inizio alla fine, ma anche di tutti gli altri operatori della filiera. 

Nel convegno non è mancata  anche una piccola critica verso la politica che spesso, secondo il Presidente di Giflex Alberto Palaveri, “attua interventi normativi a discapito dell’industria”. Per questo motivo c’è bisogno di aggregare le business community e trovare insieme soluzioni al contempo efficaci e green, sostenibili anche economicamente. 

Bisogna puntare a raggiungere obiettivi condivisi, tramite momenti di scambio all’interno degli operatori delle filiere. 

In un mondo dove le aziende e i retailer di beni di largo consumo si impegnano, ma l’adozione dell’innovazione da parte del mercato è lenta e i consumatori sono preoccupati ma anche confusi bisognerà adottare un approccio olistico alla sostenibilità.

Da un lato, gli operatori del packaging, dovranno capire realmente come utilizzano e acquistano i prodotti i consumatori ma soprattutto come smaltiscono gli imballaggi e dall’altro ridefinire il loro concetto di sostenibilità. 

Se è pur vero che i consumatori ammettono la difficoltà di fare a meno di prodotti e pack in plastica a cui si sono abituati, dall’altro lato tendono a premiare le aziende che dimostrano di compiere azioni concrete verso la sostenibilità: per il pack giusto è necessario un lavoro di squadra.