Quanto è sostenibile il settore shipping? Analisi green del mondo dei trasporti marittimi, principale causa di emissioni di CO2 globali.

Negli ultimi anni, la sostenibilità ambientale non è più solo una scelta progressista, ma una necessità cruciale anche nel mondo degli affari. 

Questo cambiamento è diventato un imperativo globale, con i principali paesi del mondo richiedendo alle aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, di adottare pratiche più sostenibili

Questo cambiamento di prospettiva è particolarmente evidente nei paesi occidentali, che stanno cercando di passare da una leadership tecnologica a una leadership orientata alla sostenibilità. In questo contesto, le aziende del settore shipping stanno compiendo sforzi significativi per adattarsi a questa nuova realtà.

L’impatto ambientale del settore shipping

Il settore shipping è responsabile di una parte significativa delle emissioni di CO2 globali, contribuendo al 2,19% delle emissioni totali secondo i dati di Clarksons. Nel recente “10° Rapporto Annuale sull’Economia Marittima Italiana”, si è rilevato che nel 2023 la flotta navale mondiale ha emesso ben 855 milioni di tonnellate di CO2. 

Tuttavia, è incoraggiante notare che il settore ha iniziato a investire in soluzioni sostenibili per ridurre il suo impatto ambientale.

Il Green Deal per un’Europa carbon-free

Il Green Deal dell’Unione Europea è una serie di iniziative politiche volte a raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Questo approccio ha anche conseguenze significative per il settore shipping. Tra le leggi europee che influenzano il settore ci sono:

  • La direttiva sull’infrastruttura dei carburanti alternativi (AFID);
  • Il regolamento sul monitoraggio, reporting e verifica delle emissioni di CO2 nel trasporto marittimo (EU MRV);
  • La direttiva sulla riduzione del tenore di zolfo nei carburanti liquidi;
  • La rielaborazione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED).

Recentemente, il Parlamento e il Consiglio europeo hanno concordato obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni delle navi, chiedendo una riduzione del 2% entro il 2025 e dell’80% entro il 2050. Questo mira a supportare l’Unione Europea nella sua aspirazione di diventare carbon-free. Queste normative si applicheranno alle navi di stazza lorda superiore a 5000 tonnellate, responsabili del 90% delle emissioni di CO2 nel settore, sia nei porti UE che al di fuori.

Come ridurre le emissioni

L’International Maritime Organization (IMO), l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa del trasporto marittimo, ha adottato una strategia chiara per affrontare il cambiamento climatico. 

Questa strategia si basa su strumenti come il Pollution Prevention Treaty (MARPOL), l’Energy Efficiency Design Index (EEDI) e il Ship Energy Efficiency Management Plan (SEEMP). L’obiettivo dell’IMO è ridurre l’intensità delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 e del 70% entro il 2050 rispetto al 2008. La riduzione dei gas serra è fissata al 50% entro il 2050 rispetto al 2008.

Efficienza energetica 

L’IMO ha anche introdotto misure vincolanti per l’efficienza energetica, come l’Energy Efficiency Design Index (EEDI). Entro il 2025, tutte le nuove navi devono essere almeno il 30% più efficienti rispetto al 2014, e le navi esistenti devono adottare piani di gestione dell’efficienza energetica. Questi piani comprendono miglioramenti nella pianificazione dei viaggi, manutenzione e pulizia più frequenti, oltre all’implementazione di misure tecniche come sistemi di recupero del calore residuo.

Carburanti alternativi?

Nonostante il crescente interesse per i carburanti alternativi, solo il 5,1% della flotta mondiale utilizza attualmente tali combustibili. Tuttavia, il panorama sta cambiando lentamente, con il GNL (Gas Naturale Liquefatto) che rappresenta il 4,6% della flotta globale e un considerevole portafoglio di ordini per combustibili alternativi. La transizione verso questi carburanti richiede enormi investimenti, ma è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale del settore.

Il ruolo della digitalizzazione 

La digitalizzazione offre una strada promettente per ridurre l’impatto ambientale del settore shipping. L’applicazione della tecnologia digitale nell’industria logistica potrebbe non solo creare nuove opportunità di lavoro, ma anche ridurre le emissioni di carbonio in misura significativa. Il mercato globale della digitalizzazione marittima è in rapida crescita, con proiezioni che indicano un valore di 423,4 miliardi di dollari entro il 2031.

In conclusione, il settore shipping sta facendo progressi significativi nel diventare più sostenibile. Sia attraverso normative legislative come il Green Deal dell’UE, sia tramite gli sforzi dell’IMO e l’adozione di tecnologie innovative, l’industria sta affrontando la sfida della sostenibilità e cercando di ridurre il suo impatto ambientale. Tuttavia, vi è ancora una lunga strada da percorrere, poiché la transizione verso combustibili alternativi e l’efficienza energetica richiederanno tempo e investimenti considerevoli.