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Space X e Google: un cloud per la connessione satellitare

Un accordo tra SpaceX e Google lancia un cloud per la connessione satellitare che offrirà internet ad alta velocità

Un accordo tra Space X e Google lancia un cloud per la connessione satellitare.

Si chiama SpaceX ed è il nuovo cloud di Elon Musk che offrirà internet ad alta velocità tramite i satelliti della compagnia spaziale Starlink. 

Come? Grazie ai data center di Google che, ancora una volta, è pronto a portare innovazione come già fatto recentemente con il progetto Woolaroo.

Recentemente Google ha firmato un accordo con SpaceX che consentirà di utilizzare l’internet satellitare di Starlink con la sua unità cloud.

Starlink è una costellazione di satelliti attualmente in costruzione dal produttore privato aerospaziale americano SpaceX per l’accesso a internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza.

Già nel 2005 Google aveva investito 900 milioni nella compagnia di Elon Musk per realizzare una serie di tecnologie tra cui i satelliti di Starlink, cosa che aveva reso questa alleanza strategicamente prevedibile.

Come funzionerà?

I dispositivi dei clienti potranno comunicare ai satelliti di Starlink che a loro volta si collegheranno ai data center di Google.

Tramite questo servizio i clienti potranno eseguire rapidamente le applicazioni avvalendosi di una bassa latenza e un ritardo minimo.

Il lancio definitivo per i clienti aziendali è previsto per la seconda metà del 2021: secondo i media questo accordo tra SpaceX e Google durerà sette anni.

Al momento i satelliti Starlink lanciati sono 1.625, di cui 1.550 già in orbita. 

L’obiettivo di Starlink è arrivare a coprire con connessioni a banda larga e funzionali anche aree difficili da raggiungere.

Infatti la versione beta l’anno scorso ha testato un’utenza di più di 10.000 utenti in Europa, Canada e Stati Uniti che ha riscosso successo tra i potenziali clienti.

I competitor di Space X e Google

L’idea di fornire una connessione satellitare globale però non sarà un servizio esclusivo offerto da Elon Musk. L’intuizione ha attratto anche altri colossi come Amazon che si sta preparando a promuovere una banda larga a buon mercato in tutto il mondo tramite il lancio iniziale di 3.500 satelliti.

Al momento l’azienda di Seattle non ha ancora comunicato i dettagli relativi alla composizione dei satelliti ma annunciato 5 fasi di lancio degli stessi, i satelliti Kuiper.

La concorrenza non sarà però solo tra Kuiper e Starlink ma anche tra il sistema a banda larga OneWeb, che ha lanciato 168 satelliti dei 648 previsti e la rete Lightspeed di Telesat che ha programmato un lancio di 300 satelliti.

Si prevede una massiccia concorrenza nel settore del cloud computing: dopo l’ascesa del 5G i fornitori dei servizi cloud saranno sempre più concentrati sul settore delle telecomunicazioni.

Roberta Michilli

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Roberta Michilli

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