E’ possibile acquistare cibo non solo sano e gustoso ma anche rispettoso dell’ambiente e del lavoro compiendo una Spesa Sostenibile ?
Sì, e lo si può fare attraverso gli e-commerce.
Il progetto di ricerca Plateforms, che coinvolge atenei in Italia, Norvegia, Svezia, Germania e Irlanda, evidenza le potenzialità dell’innovazione tecnologica e sociale per promuovere sistemi alimentari più sostenibili.
Lo ha spiegato Alice Del Gobbo, ricercatrice del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento e voce italiana del progetto internazionale.
“Il lockdown ha costretto a cambiare radicalmente le abitudini e molte famiglie si sono avvicinate alla spesa online. Soprattutto nelle città dove l’approvvigionamento alimentare è dominato dalla grande distribuzione organizzata (Gdo), le innovazioni costituiscono “food hub” importanti per promuovere diete sostenibili e pratiche più attente”.
Infatti, attraverso lo studio condotto dalle varie università si è analizzato come le nuove pratiche, e soprattutto gli e-commerce, semplificano l’accesso al cibo sostenibile riconnettendo cliente, territorio e produttori.
Una nuova routine alimentare
Galeotta è stata sicuramente la pandemia: se prima questo modello di approvvigionamento online risultava meno diffuso adesso ci si approccia ad una nuova gerarchia dei consumi.
Complici le lunghe file davanti ai negozi e la paura del contagio che hanno indirizzato gli acquisti dall’offline all’online, dal supermercato o negozi alimentari ai carrelli digitali.
Bioexpress, Buonmercato, L’alveare che dice sì e Fuorimercato sono solo alcuni degli e-commerce di prossimità e gruppi di acquisto volti alla spesa online.
Da un’indagine dell’Osservatorio Reale Mutua emerge che almeno il 33% degli italiani fa uso di app che permettano di evitare sprechi e poter acquistare, a prezzi ridotti, prodotti agroalimentari imperfetti o invenduti.
Questo dimostra che non sono solo i tempi a cambiare ma anche la mentalità dei consumatori. Cresce sempre di più il numero di acquirenti attenti, non più solo all’estetica dei prodotti ma alla sostenibilità degli stessi, analizzabile sin dal packaging scelto e dalle etichette alimentari.
I prodotti e le piattaforme di punta per una spesa sostenibile
Il 75% di prodotti acquistati online ogni settimana è costituito da frutta e verdura, seguiti al secondo posto dal 48.7% dei prodotti caseari e uova.
L’aumento dei canali per la spesa online è più che duplicato: in Italia sono cresciuti del 208%.
La nuova coscienza del consumatore tipo prevede un maggiore interesse e attenzione alla salute, non solo della persona stessa ma anche dell’ambiente. Aumenta anche la disponibilità a pagare di più per maggior sostenibilità e qualità dei prodotti, evitando acquisti compulsivi.
Babaco Market fa parte di questo quadro di shopping sostenibile, una consegna 100% italiana che ha salvato con successo 140 tonnellate di frutta e verdura nel suo primo anno di vita. Babaco ha collaborato con 100 produttori italiani per cercare di distribuire prodotti ortofrutticoli che non rispettassero i parametri estetici della grande distribuzione.
Un altro esempio sono le applicazioni come TooGoodToGo e Phoenix, anch’esse dedicate all’anti-spreco. Ogni giorno, i commercianti di generi alimentari caricano gli avanzi sul portale in modo che gli utenti possano acquistarli a un prezzo molto basso ed evitare che tanto cibo ancora buono vada cestinato.
Il cammino verso una spesa sostenibile e più coscienziosa non solo è iniziato ma sembra irreversibile. Grazie agli e-commerce e le piattaforme anti sprechi si può raggiungere un futuro sempre più eco-compatibile: è necessario però che queste nuove modalità di produzione, scambio e consumo di cibo si sviluppino e sedimentino nelle relazioni sociali e nelle pratiche quotidiane in modo da poter cogliere sempre di più i frutti della sostenibilità.