Dal 1 al 15 dicembre, i “Musei di San Salvatore in Lauro” del Pio Sodalizio dei Piceni si trasformeranno in un palcoscenico vibrante di creatività per accogliere la quinta edizione della Triennale di Arti Visive. L’evento promette di essere un’esperienza straordinaria, con un pubblico entusiasta e una presenza di spicco all’apertura dell’illustre conte Daniele Radini Tedeschi, riconosciuto come un’autorità nell’ambito dell’arte italiana.

Il tema della quinta edizione

Maltese Carlo, Formeinfuga, pennarelli con colori vari su foglio di carta spolvero e velature di vernice acrilica, 120×97 cm

Il tema centrale di questa edizione, intitolato “La poetica delle differenze. Alla ricerca di un nuovo Umanesimo,” riflette in modo acuto l’attualità di un’epoca segnata da conflitti armati che affliggono numerose nazioni. L’arte, vista come uno strumento di emancipazione sociale, si pone come catalizzatore per esplorare concetti come multietnicità, integrazione e fiducia nelle potenzialità profetiche dell’arte.

Le opere esposte, con titoli evocativi come “Autopoiesi,” “Oltre l’essenza,” e “Nel grembo del mondo,” sembrano intraprendere un viaggio programmatico e utopico, richiamando l’eredità di capolavori come “Il sole” di Pellizza da Volpedo o i progetti visionari di Bruno Taut nell’architettura. Tra le sculture totemiche e biomorfiche presenti, opere come “Guardo oltre” e “Guardiano di stelle” utilizzano materiali come cemento, resina e legno per esplorare le connessioni tra l’uomo, la terra e le geometrie vegetali, rievocando l’idea che l’arte sia una manifestazione spontanea della natura sublimata dalla creatività umana.

Visentini Bernarda, Guardo oltre, graffiti su cemento, 26x24x28 cm, anno 2023

Artisti solitari e visionari partecipano all’esposizione, riflettendo sulla “necessità interiore” e sognando una società capace di custodire la memoria mentre si proietta verso un futuro ideale. La curatrice, Stefania Pieralice, nota per la sua “estetica della terra,” ha adottato un approccio non curatoriale, concentrandosi sulle personalità degli artisti e riconoscendo nelle loro autobiografie il preludio a una crescita spirituale comunitaria.

I partner dell’evento

L’iniziativa affronta il fallimento del linguaggio come barriera tra culture ed etnie, proponendosi di trovare una modalità di comunicazione metastorica attraverso l’arte visiva, in grado di riconfigurare il tempo e lo spazio. Tra i partner della rassegna spicca l’Università eCampus, che ospiterà la mostra fotografica del poeta-paesologo Franco Arminio, insieme alla Galleria dei Miracoli e alla RUFA – Rome University of Fine Arts.

Una lista impressionante di artisti parteciperà all’evento, tra cui Agarla Matteo, An Tatiana, Arkeo, Ariano Franco, Behrend Christin e molti altri. Le opere saranno esposte presso le sedi principali e aggiuntive come la Galleria dei Miracoli e l’Università e Campus, offrendo al pubblico un’ampia panoramica della ricchezza artistica proposta.

La Triennale di Arti Visive si presenta come un’opportunità unica per immergersi nell’espressione artistica contemporanea, esplorando le differenze e cercando un nuovo Umanesimo che possa ispirare un cambiamento sociale significativo. Un appuntamento da non perdere nella vivace scena culturale di Roma.