Oggi, 22 Aprile, in tutto il mondo si celebra l’Earth Day 2020, la giornata dedicata alla nostra Madre Terra.

Probabilmente in questo momento storico così difficile, dove le nostre azioni e le nostre possibilità di movimento sono limitate per salvaguardare noi stessi e gli altri dal Covid-19, ci rendiamo conto maggiormente di quanto sia importante la nostra Terra e di quanto sia essenziale proteggerla.

In questi giorni di reclusione, abbiamo iniziato a sentire la mancanza delle piccole cose che probabilmente fino ad ora guardavamo distrattamente.

Sentiamo il bisogno degli odori e dei colori della natura. Il verde delle foglie che ci dia giusta grinta per affrontare le cose, il rosso dei tulipani che faccia rifiorire in noi la passione, il giallo vibrante dei campi di grano a darci l’energia di reinventarsi e di stringersi col pensiero, nonostante le distanze imposte, in lunghi abbracci che vorremmo dare ai nostri cari, a tutte quelle persone a cui oggi vorremmo dire grazie, a quelli che in questo momento stanno lottando, a quelli che non ci lasciano soli e a chi mette in gioco la propria vita per gli altri. 

L’impatto del Coronavirus sull’inquinamento

Proviamo a chiudere gli occhi per un istante, cosa resterebbe alla nostra Terra se venisse privata di tutti i suoi elementi a causa dell’inquinamento?

In questo momento di emergenza dettato dal diffondersi del Coronavirus, il mondo si è quasi totalmente paralizzato e la Terra ha tirato, per la prima volta da anni, un sospiro di sollievo. L’inquinamento, infatti, è drasticamente diminuito in ogni parte del globo, le acque sono nuovamente limpide e cristalline e gli animali sono tornati ad abitare luoghi che erano stati costretti ad abbandonare.

L’ Earth Day 2020 deve servire a tutti come promemoria, un monito da considerare quanto tutto sarà ormai alle spalle, per ricordarci di continuare a salvaguardare il pianeta.

Cosa ci insegna la nostra Terra?

Ogni giorno, il nostro pianeta ci suggerisce come ampliare i nostri sentimenti, come vivere in armonia con se stessi e con gli altri.

Spesso si commette l’errore di sottovalutare la forza della natura pensando che sia un qualcosa di inanimato, priva di pensiero logico costruttivo. Oggi più che mai dovremmo prenderla come esempio imparare ad attendere, a mettere radici, ad espanderci e a riadattare il nostro stile di vita.

In Oriente vengono definite con il termine Hibakujumoku quelle piante che sono sopravvissute ai bombardamenti atomici perchè hanno saputo riorganizzarsi e adattarsi al cambiamento. Impariamo da loro ad essere forti, impariamo ad essere resilienti.