Oggi, 5 giugno 2020, si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, un tema che è sempre più
sensibile ai giorni nostri.

Sono ormai tantissime le specie animali e vegetali ad essersi estinte a causa dell’impatto dell’uomo, delle sue mentalità scorrette e abitudini malsane. Molti ecosistemi sono stati distrutti e solo una piccola percentuale è rimasta intatta. Dallo sbiancamento dei coralli, dagli ettari rasi al suolo dagli incendi appiccati…il nostro mondo si sta spegnendo, anche per colpa nostra, ed è tempo di reagire.

La Giornata Mondiale dell’Ambiente e la storia dell’arte

Nella storia dell’arte vi è un movimento artistico-letterario che ben affronta il rapporto tra uomo
e natura
.

Stiamo parlando del periodo del Romanticismo, un movimento nato in Germania e diffuso pian piano nel resto di tutta Europa tra la fine del 700 e l’inizio dell’800.

La visione dell’uomo romantico e la sua analisi della natura è che questa sia infinita, ed essendo l’uomo proteso a tale ambizione d’essere ecco che prende a modello la natura e la sua carica impetuosa.

Due forze a confronto, l’uomo talvolta rappresentato piccolo, seppur centrale, è messo di
fronte alla vastità e l’immensità di uno spettacolo naturale che può presentarsi melanconica,
notturna, tempestosa ma soprattutto viva.

L’uomo romantico è in sintonia con la natura e l’eterno spirtitualismo che essa possiede.
Tra i maggiori esponenti del periodo vogliamo citare Friedrich e il suo famosissimo quadro
“Viandante sul mare di nebbia”.


La scena dell’opera rappresenta un uomo di spalle e in ombra su un precipizio roccioso
mentre si ritrova a guardare l’infinita forza della natura. Il viandante posto al centro del dipinto
è rappresentato nell’atto di contemplazione. Analizzando l’opera si percepiscono, anche agli
occhi dei meno esperti, le due forze messe a confronto: quella dell’uomo e quella della natura.

Numerose sono le rappresentazioni del pittore della coesistenza tra natura e uomo dove la
caratteristica e il segno riconoscitivo del quadro diventa proprio la figura dell’uomo evidentemente più piccola dello sfondo paesaggistico e il suo essere quasi sempre in ombra e di
spalle.

Abbiamo riportato alla memoria l’artista romantico Friedrich perchè pensiamo che quegli
uomini e quelle donne da lui rappresentati potremmo essere ognuno di noi. Perchè crediamo
che è tempo di non rimandare, di agire e di salvare questo pianeta per godere ancora dei suoi
fantastici frutti e dei suoi immensi paesaggi, per lasciarci ispirare, per creare, per vivere.
Questo pianeta è la nostra casa, prendiamocene cura.