Novità da casa Google: in un blog post il colosso americano ha annunciato di aver messo in atto l’estensione delle norme pubblicitarie, che già regolano gli annunci di natura politica, a tutti i tipi di inserzionisti e su tutte le piattaforme Google.

L’estensione entrerà in vigore prima negli Stati Uniti e poi verrà estesa a livello globale, e riguarda un programma di verifica dell’identità dell’inserzionista.

D’ora in avanti, infatti, chiunque voglia pubblicare annunci pubblicitari dovrà fornire informazioni per confermare la propria identità.

Sarà necessario presentare un documento di identità personale, i documenti costitutivi dell’azienda, specificando quindi il tipo di business, e altre informazioni che provino quale sia il Paese in cui si opera,

Soltanto dopo aver seguito tutti i passaggi si potranno acquistare annunci su tutte le piattaforme.

Continua così l’impegno di Google nel fornire ai propri utenti un servizio di qualità, garantendo maggiore trasparenza, scelta e controllo nell’ambito degli annunci pubblicitari su tutte le proprie piattaforme.

Informazioni sugli inserzionisti verificati

Già a partire da questa estate, gli utenti inizieranno a vedere le informazioni sugli inserzionisti verificati, collegate agli annunci che vedono.

Inoltre, le agenzie potranno verificare l’identità di un inserzionista per conto dei propri clienti, su base individuale.

In ogni caso, sarà visibile il nome commerciale o legale dell’inserzionista finale dietro l’annuncio. Inoltre, non verrà mostrata l’agenzia che rappresenta un inserzionista.

Nelle ricerche sponsorizzate, sarà aggiunta la voce “about the advertiser”che sarà posta accanto a “why this ad” .

Entrambe saranno visibili nel menù a tendina che accompagna ogni link sponsorizzato.

Questa importante modifica aiuterà a sostenere la salute dell’ecosistema della pubblicità digitale rilevando i “mal intenzionati”, limitando il tentativo di camuffarsi dietro una pubblicità.

Tuttavia, questo processo annunciato da Google non avverrà in poche settimane, si parla addirittura di “anni”, prima che venga esteso a tutti.

È una scelta corretta nei confronti degli utenti che in questo modo si sentiranno sicuramente più tutelati durante la navigazione.

Questa scelta si aggiunge alle più recenti decisioni prese dall’azienda per bloccare in questo periodo di emergenza le pubblicità sulle mascherine.

La priorità di Google è, come sempre, quella di tutelare gli utenti che si affidano al motore di ricerca.